mercoledì 17 settembre 2008

I felt the hate rise up in me....


Domenica scorsa la Fiona mi convince ad andare all'Happy Valley, la "Gardaland" di Pechino. Non che ne avessi una gran voglia, comunque era una bella giornata e il biglietto d'entrata, che è la cosa importante, non è molto costoso. La convinco però a raggiungere il parco in bici, 14 km sotto il solo respirando l'aria salubre della città, ma lungo la strada si passa vicino ai cantieri della CCTV e del World Trade Center, e vedere da vicino la situazione è un must (lo so, devo curarmi!). Ad ogni modo arriviamo al parco; non vediamo alcun parcheggio per le bici, quindi le incateniamo a una ringhiera vicino ad altre 3-4 bici, a ridosso di una baracca della sorveglianza. Ecco allora che arriva il cinese rompiballe di turno, una tipa con la maglia delle olimpiadi (quanto le odio ste magliette!) che era ovviamente parte dello staff. Comincia a lamentarsi con me, ovviamente in cinese, sul posto da me scielto per la bici. Io rispondo che non la capisco. La Fiona mi dice di fregarmene, incatenare la bici e andare, perchè sono le solite minchiate dei cinesi a cui stanno sulle palle i westners. La tipa non molla, e allora le chiedo, ovviamente in inglese sapendo benissimo che non mi avrebbe capito, dove posso parcheggiare, e perchè visto che altre bici sono lì io non posso mettere la mia. La risposta, probabilmente a un'altra domanda, arriva in cinese. Le dico che se lavora per un parco divertimenti, luogo turistico visitato da molti stranieri, dovrebbe cercare di parlare un po' di inglese. Dopo 2 minuti di discussione se ne va probabilmente bestemmiando qualcosa contro i bianchi. Entriamo nel parco, dove sembra che metà popolazione di Pechino si sia ammassata in coda per le montagne russe. Ad ogni modo alcune attrazioni sono veramente potenti e, code chilometriche a parte, ci siamo divertiti. Usciamo che sono ormai le dieci di sera, le bici sono ancora lì (per fortuna). Ma una volta raggiunte cosa scopro? 4 gomme a terra! La stronza ha colpito! I cinesi sono veramente vendicativi! Se fossi stato in centro a pechino di giorno me ne sarei fregato, avrei portato la bici da un meccanico di bici di strada (esiste questa figura professionale, sono dei vecchi con gli attrezzi per riparare le bici e un compressore per gonfiare le gomme seduti su uno sgabellino sul marciapiede), gli avrei allungato 5 euro o meno e poi via. Ma qui siamo in figalandia e sono le 10 di sera. Sono veramente incazzato nero. La sorveglianza ha già levato le tende, andiamo a chiedere spiegazioni al customer care, la risposta è: come facciamo a sapere che qualcuno vi ha bucato le gomme? Magari è solo un problema delle bici. Ma che cazzo dici!?!? Fosse una gomma sarei d'accordo, ma quattro??? Solo delle nostre due bici? Dopo un po' di discussione la Fiona minaccia di chiamare i pulotti (fra me penso...figuriamoci se la polizia darebbe ragione a me che sono straniero e per giunta ho anche lasciato il passaporto a casa). Però la minaccia ha funzionato, perchè si sono offerti di pagarci il taxi per tornare a casa e di ripararci le bici. Io ho ricordato loro di pagarci anche il taxi la mattina dopo per tornare a prenderci le bici. Così è stato, la mattina dopo le gomme erano gonfie e la puttana non si è fatta vedere, peccato. Tornando a casa un taxi a momenti investe la Fiona, e con mio stupore la sento urlare: I WANNA FUCKING BURN THIS COUNTRY!!! Ogni tanto è un po' quello che penso pure io.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Resisti! So che ce la puoi fare! E almeno un paio di parolacce in china imparale!