lunedì 29 settembre 2008

Raccolta Differenziata




Chi pensa che la Cina sia il paese che sporca l'aria del mondo, che non firma il trattato to Kyoto, dove si producono schifezze malsane che vengono esportate in tutti i modi, dove si vende latte che fa venire i calcoli renali e dove molti di tutto questo se ne fregano o semplicemente non sanno, beh, ha perfettamente ragione. Eppure anche in questo posto senza apparenti principi rivolti all'ecosostenibilità esiste la raccolta differenziata. Che non è promossa dallo Stato o dal Sindaco, ma da privati cittadini che, almeno per come la penso io, sono scelti attraverso una durissima selezione. Queste persone dimostrano infatti una grande pazienza e fiuto per la ricerca della merce, la riescono poi a sistemare sui loro camion a pedali in una maniera possibile solo con la telecinesi e presentano un'enorme resistenza alla fatica. Le immagini si commentano da sole!

sabato 20 settembre 2008

626 / 2 - Il bambù




Ad Honk Kong si utilizza tranquillamente il bambù per la realizzazione di ponteggi direi piuttosto alti. Ora, d'accordo che Jackie Chan in Rush Hour 2 diceva che il bambù di Hong Kong era molto resistente, e probabilmente le imprese e gli operai di queste parti si fidano della sua parola che probabilmente sostituisce l'Eurocodice, ma a me quelle connessioni fatte con filacci di plastica o fil di ferro e quelle basi di appoggio piuttosto esili (figura 2) e soprattutto quegli ancoraggi realizzati su qualunque cosa (figura 3) fanno sembrare la cosa alquanto aleatoria. Io molto volentieri su quei ponteggi non ci salirei, considerando che il palo a cui era attaccato il vecchio Jackie si spezza.

HK - parte terza




Terzo giorno - porto a termine la missione ricevendo da Bill il mio bel visto F per la modica cifra di 950 dollaroni di HK (sui 90-95 eurazzi) e passo la giornata a cercare di risolvere problemi di budget legati al bel progetto dell'arch. F.S. (vedi qualche blog precedente). Esco nuovamente di notte a vedermi Hong Kong by night. Sarò un romanticone ma la vista dello skyline di Kong Kong dalla costa di Kowloon vale da sola il prezzo del biglietto che nel mio caso non ho pagato io. Se poi ci aggiungiamo l'incontro con un Bruce Lee di bronzo abbiamo un valore aggiunto mica da poco! Tra l'altro la promenade lungo la costa strasborda di gnocca, peccato che sia tutta in buona compagnia. Me ne torno nelle caotiche vie del centro. Nella piena via principale una signora sulla cinquantina mi allunga un foglietto chiedendomi "are u interested in chinese girls?". Il foglietto era il menù completo con i vari massaggi disponibili. A Hong Kong i papponi sono nerds e presunte signore per bene, direi che anche il Mario qui sarebbe perfetto. Ritorno nella zona delle cianfrusaglie elettriche, un mio amico mi ha chiesto se gli cerco un cellulare e pare che a Hong Kong costino meno. Costeranno anche meno ma quello che vuole lui è comunque una milionata di vecchie lire. Continuo a gironzolare e in una strada un po' meno trafficata passo davanti a una coppia, lei decisamente messa bene. Il tipo mi dà una pacca sulla spalla e mi fa "you like her? Do you want to take her home?" Non sono riuscito a trattenermi dal rispondere "I wish but I can't, my mom doesn't want me to spend too much money" citando in maniera non perfetta Full Metal Jacket. Anche a Hong Kong c'è una zona tipo Harlem, e ci passo proprio in mezzo sulla strada per tornare all'albergo. Improvvisamente ero l'unico bianco in mezzo a grossi tipi di colore, ho pensato che forse era il caso tirare dritto.
Ricapitolando, HK è una figata e il mio consiglio resta quello di 3 post fa.

HK - parte seconda


Secondo giorno - lascio il passaporto a Bill e passo quasi tutto il resto della giornata a lavorare...eh già, purtroppo non erano vere ferie. Per pranzo esco a cercarmi un ristorante e riesco a vedermi un po' la città alla luce del giorno. C'è la solita valanga di gente per le strade, vedo le famose farmacie con gli antichi rimedi tradizionali - parti qualsiasi di animali qualsiasi - ad ogni angolo c'è un pachistano che mi chiede se voglio un vestito fatto su misura o una cravatta, e mi soffermo a riflettere da buon ingegnere sui ponteggi di hong kong, ma rimando questo argomento ad un post dedicato.
Di sera decido di visitare il vero centro di Hong Kong, la parte sull'isola, quella dei grattacieli moderni, dei business centres e dei club. La si raggiunge in traghetto (20 centesimi) o in metro con tunnel stile Manica (sui 50 centesimi). Io vado in metro e scelgo una fermata qualsiasi, tanto non avendo fretta la si può girare tutta a piedi. Dove scendo io ci sono un sacco di locali, ristoranti e gnocca. Solo il giorno dopo su internet scopro che mi sono perso, sulla via parallela alla mia, il "red light discrit" chiamato anche "the world of Suzie Wong" per via di un libro che narra le vicende di sta meretrice di nome Suzie. Va beh, sarà per la prossima volta. Il posto è interessante, ci sono un sacco di turisti, ma Kowloon (sulla terraferma) mi sembra più viva. Mi sembra comunque un buon posto per aprire la solita gelateria o kuckas bar di cui si parla da anni...

continua

venerdì 19 settembre 2008

HK - parte prima



Eccomi di ritorno a Pechino dopo la "missione" ad Hong Kong. La mia missione era quella di portare il mio passaporto ad un agente di nome Bill e aspettare che me lo riportasse con un visto F (visto business) per la China, che mi permetterà di stare qui altri due mesi. Un'ottima occasione per farsi un viaggio di 3 giorni pagato da Favero&Milan Engineering.
Volo di 3 ore con Air China. Le hostess non sono male, il piatto principale del pranzo consiste in una sorta di Moon Cake di carne veramente orripilante. Voto alle hostess 7.5, voto al cibo 4+.
Raggiungo l'hotel con la metro, che è moderna e funziona benissimo. Il Ramada Kowloon Hotel costa al mio capo 120 euro a notte. Per questa cifra mi aspettavo chissà cosa, invece la camera è piuttosto piccola, la colazione non offre molto di normale per un italiano (era invece ben provvista di pollo al curry, riso in vari tipi e altra roba che alle 8 di mattina non oso neanche guardare), la connessione wifi non è inclusa nel prezzo...insomma, rapporto qualità prezzo piuttosto basso ma suppongo che sia dovuto ai prezzi esosi degli alloggi di Hong Kong, dopotutto è il posto + densamente popolato del pianeta. Il mio hotel è a Kowloon, la parte di Hong Kong sulla terraferma. Ci arrivo di sera, quindi esco subito per cenare e vedere la situazione.
Le strade sono illuminate a giorno dalle luci dei negozi, a parte cinesi c'è gente di ogni nazionalità (un sacco di indiani/pachistani e africani che penso non siano ben accetti nel resto della Cina dato che non ne ho mai visti), fa un caldo nucleare, le ragazze sono tutte tirate, i tassisti sembrano saper guidare a differenza di Pechino e la gente sa parlare inglese. A prima vista sembra un bel posto. A parte l'albergo, il resto non sembra costare molto, anzi, si mangia tranquillamente con 3-4 euro. Dopocena decido di girarmi il posto a piedi. Passo per il night market che vende cianfrusaglie di tutti i tipi e vestiti rigorosamente fake, la cosiddetta ladies street (che non è la strada delle zoccole, è la strada PER le ragazze, perchè c'è un mercato di vestiti, borse e altre minchiate al femminile) e il quartiere delle robe elettroniche. Continuo a camminare, e a un incrocio vedo un tipo che mi guarda; era pettinato con la riga in parte, portava occhiali spessi due dita, maglietta che se non era di Dungeon & Dragons era di Guerre Stellari e sembrava appena uscito da una riunione del Mensa. Insomma un vero nerd. Ma quando gli passo vicino con molta sorpresa mi sento dire: "Hey Sir, you want girls? Beautiful girls?" Mi guardo in giro e vedo altri personaggi tipo questo, ma più loschi, che aspettano al di fuori di porte illuminate da luci al neon che invitano ad entrare. Il resto è buio, ma come, dietro all'angolo c'è un casino di gente e luce accecante. Preferendo non fare incontri con le triadi rispondo "no, thank you" e torno in albergo.

continua

mercoledì 17 settembre 2008

HK


anche DJ Justice of Hell consiglia:


VISITA HONG KONG O VA ALL'INFERNO!!!



Questo posto è una figata, nel prossimo post entrerò più nel dettaglio

I felt the hate rise up in me....


Domenica scorsa la Fiona mi convince ad andare all'Happy Valley, la "Gardaland" di Pechino. Non che ne avessi una gran voglia, comunque era una bella giornata e il biglietto d'entrata, che è la cosa importante, non è molto costoso. La convinco però a raggiungere il parco in bici, 14 km sotto il solo respirando l'aria salubre della città, ma lungo la strada si passa vicino ai cantieri della CCTV e del World Trade Center, e vedere da vicino la situazione è un must (lo so, devo curarmi!). Ad ogni modo arriviamo al parco; non vediamo alcun parcheggio per le bici, quindi le incateniamo a una ringhiera vicino ad altre 3-4 bici, a ridosso di una baracca della sorveglianza. Ecco allora che arriva il cinese rompiballe di turno, una tipa con la maglia delle olimpiadi (quanto le odio ste magliette!) che era ovviamente parte dello staff. Comincia a lamentarsi con me, ovviamente in cinese, sul posto da me scielto per la bici. Io rispondo che non la capisco. La Fiona mi dice di fregarmene, incatenare la bici e andare, perchè sono le solite minchiate dei cinesi a cui stanno sulle palle i westners. La tipa non molla, e allora le chiedo, ovviamente in inglese sapendo benissimo che non mi avrebbe capito, dove posso parcheggiare, e perchè visto che altre bici sono lì io non posso mettere la mia. La risposta, probabilmente a un'altra domanda, arriva in cinese. Le dico che se lavora per un parco divertimenti, luogo turistico visitato da molti stranieri, dovrebbe cercare di parlare un po' di inglese. Dopo 2 minuti di discussione se ne va probabilmente bestemmiando qualcosa contro i bianchi. Entriamo nel parco, dove sembra che metà popolazione di Pechino si sia ammassata in coda per le montagne russe. Ad ogni modo alcune attrazioni sono veramente potenti e, code chilometriche a parte, ci siamo divertiti. Usciamo che sono ormai le dieci di sera, le bici sono ancora lì (per fortuna). Ma una volta raggiunte cosa scopro? 4 gomme a terra! La stronza ha colpito! I cinesi sono veramente vendicativi! Se fossi stato in centro a pechino di giorno me ne sarei fregato, avrei portato la bici da un meccanico di bici di strada (esiste questa figura professionale, sono dei vecchi con gli attrezzi per riparare le bici e un compressore per gonfiare le gomme seduti su uno sgabellino sul marciapiede), gli avrei allungato 5 euro o meno e poi via. Ma qui siamo in figalandia e sono le 10 di sera. Sono veramente incazzato nero. La sorveglianza ha già levato le tende, andiamo a chiedere spiegazioni al customer care, la risposta è: come facciamo a sapere che qualcuno vi ha bucato le gomme? Magari è solo un problema delle bici. Ma che cazzo dici!?!? Fosse una gomma sarei d'accordo, ma quattro??? Solo delle nostre due bici? Dopo un po' di discussione la Fiona minaccia di chiamare i pulotti (fra me penso...figuriamoci se la polizia darebbe ragione a me che sono straniero e per giunta ho anche lasciato il passaporto a casa). Però la minaccia ha funzionato, perchè si sono offerti di pagarci il taxi per tornare a casa e di ripararci le bici. Io ho ricordato loro di pagarci anche il taxi la mattina dopo per tornare a prenderci le bici. Così è stato, la mattina dopo le gomme erano gonfie e la puttana non si è fatta vedere, peccato. Tornando a casa un taxi a momenti investe la Fiona, e con mio stupore la sento urlare: I WANNA FUCKING BURN THIS COUNTRY!!! Ogni tanto è un po' quello che penso pure io.

domenica 14 settembre 2008

626



Questa la scena (vedi foto) che mi si è presentata fuori dalla porta del mio ufficio venerdì pomeriggio scorso: un uomo (a sinistra) impegnato nelle pulizie delle vetrate della corte interna dell'edificio, al settimo piano (direi sui 28 metri, non è un gigaparsec ma provate a cadere da 28 metri di altezza su un pavimento di marmo), sospeso su una sorta di altalena rudimentale, la quale, facendo passare le due corde sopra il parapetto, è a sua volta sostenuta dai piedi del tipo che si gratta la testa. Al fine di ottenere un coefficiente di sicurezza apparente veramente elevatissimo, un imbrago assicura l'operatore ai piedi dell'altro tizio sulla destra.
Considerazioni:
1-se il tipo che si gratta scivola o starnuta, l'operatore cade
2-se l'operatore cade, il tipo sulla destra prima va gambe all'aria sbattendo la nuca per terra, poi c'è una buona probabilità che cada assieme al primo.
3-il flash della mia foto avrebbe potuto fare un massacro

Ad ogni modo il caffè nel bicchiere è finito e torno in ufficio.

giovedì 11 settembre 2008


Ecco il mio primo post...

Ballate Bastardi!!!


per qualcosa di più impegnato dovrete aspettare i prossimi